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La Targa Florio ha segnato la storia e la cultura della Sicilia in modi e tempi che forse ancora oggi non sono stati compresi fino in fondo. Nel 1906 l'ambizione e le visioni progressiste di un giovane imprenditore, Vincenzo Florio, accesero i motori delle auto, marchingegni ancora pressoché sconosciuti dagli isolani dell'epoca, in un luogo remoto e arretrato qual era il cuore della Sicilia. Proprio alle pendici delle Madonie il giovane Florio decise di tracciare un percorso, costruire box e officine, e ancora spalti e strutture d'accoglienza. Era nato il Grande circuito delle Madonie. Tutto il resto è storia e grazie alle tavole di Francesco Accardi, appassionato e studioso della leggendaria gara, sarà possibile ripercorrerla tutta d'un fiato fino al 1977. Dipinti inediti, dalle tinte forti che immortalano come una foto i fatti e i protagonisti principali di queste edizioni. I vincitori, i ritagli di giornale dell'epoca, gli scorci di una Sicilia che non c'è più, scene e racconti per immagini che sono stati tramandati da appassionato ad appassionato, vengono impresse sul foglio da un autentico amante della Targa. In quei volti e nella riproduzione delle auto traspare la passione che l'autore nutre per quei momenti in cui l'isola diventava protagonista, tappa obbligata dei campionati mondiali più ambiti del mondo delle corse. L'introduzione è di Filippo Mulé, firma storica del Giornale di Sicilia.